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Reading Room #2 | Il tavolo

Haris Epaminonda & Daniel Gustav Kramer, The Infinite Library, May 26th, 2010. Installation view, MACRO Testaccio, Rome Marcelline Delbecq, West 2 and 5475, May 30th, 2010. Installation view, MACRO Testaccio, Rome Mark Geffriaud, Roche and Herbarium, May 28th, 2010. Installation view, MACRO Testaccio, Rome Mark Geffriaud, Roche and Herbarium, May 28th, 2010. Installation view, MACRO Testaccio, Rome Mark Geffriaud, Roche and Herbarium, May 28th, 2010. Installation view, MACRO Testaccio, Rome Ozlem Altin, May 29th, 2010. Installation view, MACRO Testaccio, Rome Jacopo Milani, Four days will quickly steep themselves in night, May 27th, 2010. Installation view, MACRO Testaccio, Rome

A cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni

26 - 27 maggio 2010
The Road to Contemporary Art, MACRO Testaccio, piazza Orazio Giustiniani 4, Roma

Nomas Foundation in occasione di ROMA The Road To Contemporary Art ha presentato presso il proprio stand, una versione inedita di Reading Room. L’attivazione dello spazio è stato affidata a cinque artisti che lavorano con il testo, la lettura, la scrittura, l'associazione warburghiana di testi e immagini, la stampa.
Lo spettatore si è trovato ogni giorno davanti un’opera, una ricerca specifica da leggere, osservare, toccare, fruire.

Programma:
26 maggio 2010 - The Infinite Library (Haris Epaminonda & Daniel Gustav Cramer)
The Infinite Library è un progetto in evoluzione di Daniel Gustav Cramer e Haris Epaminonda. E’ un archivio di libri in espansione, ognuno dei quali è composto dalle pagine di uno o più libri trovati e riuniti ex novo. The Infinite Library non è una biblioteca nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto uno spazio in cui possono emergere possibilità senza fine. Come un indice, essa richiama la Biblioteca di Babele di Jorge Luis Borges. I due artisti compongono volumi che sono il risultato di differenti combinazioni e giustapposizioni di libri esistenti che, dopo essere stati smembrati, vengono riassemblati per creare nuovi volumi. I libri si presentano non tanto come strutture narrative, ma come sistemi di concetti e immagini costruiti per associazione. Forse ogni testo è inscritto in un altro, già esistente e senza tempo: una storia, una narrazione che sempre reinventa se stessa, continua senza legami riconnettendosi ad altri elementi.

27 maggio 2010 - Jacopo Milani, Four days will quickly steep themselves in night
con la collaborazione di: Meris Angioletti, Giacomo Benelli, Francesca Boenzi, Alice Cannava, Rosie Cooper, Giovanni de Francesco, Pietro Gaglianò, Timothy Hull, Kinkaleri, Maria Pecchioli, Claudia Squitieri, Karol Radziszewski, Valentina Sansone, The Grossi Maglioni Magic Duo.
Il lavoro di Jacopo Miliani presentato alla Reading Room è un’indagine sui processi di rappresentazione che mette a confronto due diverse tipologie: le immagini e il testo-teatro.
All’interno di un display creato dall’artista verranno esposti i contributi richiesti a professionisti del mondo dell’arte e del teatro, presentando una visione libera, ma allo stesso tempo specifica sul tema proposto.

28 maggio 2010 - Mark Geffriaud, Roche e Herbarium
Roche, 2008 è una proiezione di diapositive di colore blu, rosso e arancio sulla copia del romanzo polifonico di Maurice Roche, nel quale ogni voce è scritta in un colore differente, precisamente cancellando o intensificando alcune parti del libro.
Herbarium, 2009 è una riflessione sull'istituzionalizzazione della cultura e sulle pratiche dell'archiviazione. La luce del dia proiettore (che si muove in contemporanea con lo slide show) passa attraverso i buchi nel muro dietro le pagine incorniciate del libro rivelando differenti parti sull’altro lato.
Il tema della sparizione e del vuoto appare regolarmente nel suo lavoro, che gioca con degli elementi chiave quali i libri o le luci. Focalizzandosi sull’apparizione (circolazione) e sulla sparizione (oblio) di immagini e forme, i lavori di Mark Geffriaud disegnano una archeologia frammentata nella quale il malinteso come un processo cognitivo gioca un importante ruolo.


29 maggio 2010 - Ozlem Altin
Özlem Altin ha presentato una serie di antologie da lei curate e pubblicate con la sua casa editrice indipendente Orient Press-www.orientpress.de
Titoli dei libri:
Primitive Mentality
Integratie Suite
India Song
Zig Zag Lady
Freunde und Futter
Survival of an Idea
Erstarrte Unruhe
Umbra
De motu
The fall occurs inside

Özlem Altin costantemente cambia il significato all’interno del suo vasto repertorio combinando il lavoro fotografico, il disegno e la pittura con materiale trovato come fotografie, stampe, pubblicazioni, documenti di altri lavori artistici, frammenti di testi di opere teatrali. Attraverso la giustapposizione, le diverse fonti rivelano una miriade di possibilità di riferimenti e appaiono avere in comune qualcosa che rende visibili ciò che un oggetto, simile a un corpo, potrebbe essere. Nei suoi collages e più precisamente nelle sue configurazioni, i corpi si piegano, flosci e cedevoli, privi di qualsiasi proprietà come il volume o il movimento; i volti sono coperti o girati, la loro identificazione è resa impossibile.

30 maggio 2010 - Marcelline Delbecq, West 2 e 5475
West 2 raccoglie i documenti che mi hanno aiutata a scrivere il secondo capitolo del mio prossimo romanzo intitolato West ( che non sarà pubblicato prima del 2011). Si basa su una visita che ho fatto presso la biblioteca JFK a Boston per fare delle ricerche sulla corrispondenza epistolare tra Ernest Hemingway e Marlene Dietrich. Ho passato una giornata intera nella stanza di Hemingway, guardando il mare e sfogliando 30 anni o quasi di corrispondenza. Ho riscritto parte di alcune delle lettere, specialmente quelle di lei e le ho raccolte proprio come se fossero una corrispondenza, sebbene siano state editate. Era un materiale eccezionale, ma non avevo idea di cosa farne. Così quando ho iniziato a scrivere il romanzo, 12 capitoli ognuno basato su un immagine presa da qualche parte in America, la corrispondenza è riemersa e l’ho inclusa nel capitolo #2 del romanzo. West 2 raccoglie parte dei documenti che mi hanno aiutato a dare forma al al capitolo.
5475 raccoglie i documenti che mi hanno aiutata a creare la piece 5475, che non avevo mai visto dal momento che era stata venduta da Frank Elbaz, prima che potessi vederla montata. La piece consiste in una struttura di tre parti, l’immagine di un drive-in abbandonato e 2 sceneggiature quasi similari su ogni lato dell’immagine, come serrande che possono essere chiuse sull’immagine stessa. Per questo progetto elaborato per uno spettacolo itinerante chiamato Come on Pilgrim at Bard College, ho giudato da NYC fino allo stato di NY per trovare questo drive-in abbandonato. Era una meraviglia, un posto creato per la mia persona. Ho scattato le foto, non sapevo quale scegliere, ho scritto testi e li ho editati. Così 5475 per Reading Room è come un collage di frammenti che ricompongono questa storia.


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