Beverly Barkat. From Venice to Rome
13 luglio 2018
Evocative Surfaces diventa installazione permanente al Museo di Palazzo Grimani di Venezia
In arrivo a Roma al Museo Boncompagni Ludovisi After the Tribes, a cura di Giorgia Calò
11 ottobre - 31 dicembre 2018
Opening 10 ottobre 2018 18.30-21.30
Eâ trascorso poco piĂš di un anno dal successo di Evocative Surfaces, la grande mostra al Museo di Palazzo Grimani durante la scorsa Biennale dâArte di Venezia che ha consacrato Beverly Barkat nello scenario artistico contemporaneo. Tra le varie opere, tre dipinti in pvc di ampio formato, calati dal soffitto della sala rinascimentale del magnifico palazzo veneziano, da oggi diventano installazione permanente del Museo e della sua collezione, che vanta decorazioni e affreschi di straordinario pregio, tracciando cosĂŹ un segno indelebile dellâartista israeliana in laguna.
Il legame con lâItalia continua e Beverly Barkat presenterĂ a Roma After the Tribes, unâinstallazione site specific curata da Giorgia Calò col supporto di Nomas Foundation, su invito del Polo Museale del Lazio e dellâUfficio culturale dellâAmbasciata di Israele in Italia, che inaugurerĂ il 10 ottobre nei suggestivi spazi del Museo Boncompagni Ludovisi.
Come per la mostra a Palazzo Grimani, lâartista parte dalla materia e lavora sulla sua stratificazione, per generare unâopera che vive di vita propria, ma dialoga armonicamente con il luogo che la ospita. Un viaggio evocativo e fluttuante, che questa volta affonda le radici nel Vecchio Testamento alle origini della storia del popolo ebraico.
After the Tribes è unâinstallazione potente, concepita appositamente dallâartista per il Museo Boncompagni Ludovisi, che ripercorre una storia millenaria riportandola nel presente, creando un sottile dialogo tra lo sguardo dei visitatori, il lavoro dellâartista e la sala del Museo.
After the Tribes è unâimponente torre di quattro metri, ben connessa al terreno ma al contempo trascendente, che verrĂ collocata nello splendido Salone delle Vedute, che ospita le pitture murali dei viali alberati e del parco di Villa Ludovisia. Le forme geometriche primarie che decorano sia gli interni che le facciate del villino novecentesco vengono in parte riprese nelle linee dellâopera di Barkat, creando cosĂŹ una dialettica tra antico e contemporaneo. Lâarchitettura metallica è scandita in dodici riquadri che rappresentano le dodici tribĂš dâIsraele da cui discende il popolo ebraico.
Ognuna delle dodici tribĂš si distingueva per una specifica trama cromatica, riproposta sugli stendardi e sulle pietre preziose che decoravano i pettorali dei Sacerdoti. Questi stessi colori sono stati ripresi dallâartista attraverso un complesso percorso di ricerca, raccolta, catalogazione e riutilizzo di materiali della propria terra. Conchiglie, pietre stratificate o semi-preziose, sabbia, roccia e argilla provenienti dalle caverne, dal deserto, dal mare e dalle montagne di Israele diventano i colori essenziali e concettuali dellâinstallazione di Barkat.
I dodici dipinti circolari si offrono allo sguardo del visitatore su entrambi i lati. Il lato ruvido e materico è quello su cui ha lavorato direttamente lâartista, lâaltro si scorge dalla trasparenza stessa del supporto in pvc che ne mostra gli strati di colore, i segni e la loro reale consistenza sotto una pellicola liscia e lucida.
Il lavoro dellâartista si concentra sul colore e sulla materia per approdare ad un complesso universo di simboli e citazioni â spiega la curatrice Giorgia Calò - e lo fa mediante il suo inconfondibile gesto pittorico che trae ispirazione tanto dalla tradizione classica, quanto dai movimenti dellâarte moderna come lâEspressionismo Astratto. Il suo lavoro potremmo definirlo alchemico, nel momento in cui trasmuta le sostanze assumendo connotati mistici e spirituali, oltre che fisici.
Riferimenti materici, cartografici, cabalistici e simbolici trasformano After the Tribes in un viaggio che ci conduce attraverso una storia millenaria, per ritornare al contemporaneo riflettendo sulle origini dei popoli, oltrepassando ogni contingenza politica.
Beverly Barkat, cenni biografici
Nasce a Johannesburg (Repubblica Sudafricana) nel 1966, per poi trasferirsi in Israele nel 1976. Figlia di artisti cresce completamente immersa nellâarte. Dopo la laurea in Belle Arti presso lâAccademia di Belle Arti e Design âBezalelâ di Gerusalemme, inizia a lavorare con argilla, metallo e vetro, per dedicarsi infine allo studio del disegno e della pittura a olio nellâambito della master class tenuta da Israel Hershberg alla Jerusalem Studio School. Mossa da un profondo interesse verso la sperimentazione di nuovi materiali, noncheĚ dal desiderio di scoprire il potenziale e lâenergia insiti nello spazio architettettonico, Barkat si immerge completamente in progetti architettonici. Tra questi si annoverano la realizzazione e il rinnovo di spazi in condivisione, abitazioni private e biblioteche di scuole elementari, in questâultimo caso nellâintento di migliorare il clima scolastico. Nel 2009 Barkat apre un suo studio a Gerusalemme, nel quale porta avanti lo sviluppo del peculiare linguaggio artistico che le eĚ proprio. Nello specifico, indaga il disegno e la pittura su carta, tele auto costruite e pvc mediante lâuso di strumenti misti, unendo le abilitaĚ e le tecniche acquisite nellâambito delle varie discipline artistiche in cui si eĚ specializzata.
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