Gli studenti del Mamiani e l’arte contemporanea
5 giugno 2017
Valerio Rocco Orlando, Quale educazione per Marte?. Installation view, Nomas Foundation, Rome. Ph. WhyWe
Progetto di alternanza scuola-lavoro sotto la direzione scientifica di Nomas Foundation
Due settimane immersive - dal 5 al 15 giugno 2017 - hanno portato un gruppo di studenti del Liceo Statale Terenzio Mamiani di Roma a stretto contatto con gli specialisti e i linguaggi dell’arte contemporanea. Tra le istituzioni coinvolte la Galleria Nazionale, il Museo MAXXI, il Museo MACRO, Romaeuropa Festival, Villa Medici, l’Accademia Americana. Il progetto, durato 50 ore, è stato concepito come un’esplorazione orizzontale e aperta dei principali protagonisti della produzione contemporanea romana: gli incontri con direttori (Bartolomeo Pietromarchi, Pippo Ciorra, Cristiana Collu, Muriel Mayette-Holtz, Peter Benson Miller, Kim Bowes), curatori (Massimo Mininni), producers (Paolo Caravello, Stefania Lo Giudice), promoters (Lara Mastrantonio), uffici stampa (Matteo Antonaci), comunicazione (David Aprea), marketing e sviluppo (Claudia Cottrer), storici dell’arte (Elisa Genovesi, Lindsay Harris), bibliotecari (Sebastian Hierl), oltre agli studio visits insieme agli artisti (Nicole Miller, Kristi Cheramie, Enrico Riley), la visita di mostre (Marieke van Rooy & Domenico Mangano, Alfredo Pirri, Charles Ray, The Place To Be), un’ incursione all’interno di una giornata di studi dedicata a Paolo Leon, la visita dei laboratori creativi del quartiere Testaccio, l’approfondimento della trilogia video di Valerio Rocco Orlando dedicata all’istruzione, insieme sono state esperienze dirette ad approfondire questioni relative alla progettazione economica e concettuale dell’arte, ma anche a interrogarsi sulla relazione tra scuola e consapevolezza socio-politica prodotta dall’arte. Gli studenti sono stati invitati a essere parte attiva riguardo al dibattito critico sul patrimonio, sulla conservazione, produzione e promozione artistica e culturale, a proiettare le loro aspirazioni all’interno di un contesto inclusivo come quello dei linguaggi contemporanei, a immaginare la possibilità di trasformare i saperi individuali e collettivi in strumenti per la costruzione di un futuro nel mondo del lavoro.