A Theatre Cycle | Episode #2 | Karina Bisch, Marcella Vanzo, Linda Fregni Nagler
23 aprile 2013
Progetto di Nomas Foundation in collaborazione con Teatro Valle Occupato
A cura di Cecilia Canziani & Ilaria Gianni
Assistant curator: Ilaria Carvani
23 aprile 2013, ore 21.00
Teatro Valle Occupato, via del Teatro Valle 21, Roma
Karina Bisch
Le TĂ©moin
20 min
Attori: Karina Bisch, Nicolas Chardon, Massimiliano Sbarsi
Le Tèmoin è una performance ideata da Karina Bisch per A Theatre Cycle e il Teatro Valle Occupato, nel tentativo di riprodurre le forme moderne dando loro un presente dinamico.
L’idea guida dell’intero progetto è dar un corpo alle voci testimoni di alcuni degli avvenimenti più importati delle avanguardie storiche. Si tratta così di “vivere” la Storia avvicinandola all’aneddoto.
I testi scelti e messi in scena dall’artista sono frammenti che si riferiscono, in maniera totalmente soggettiva, a particolari e significativi eventi del passato, come lo spettacolo di Albert Flocon per la Bauhaus o la rappresentazione di «Cœur à Gaz » di George Hugne. Questi episodi sono elaborati e restituiti al pubblico attraverso la forma complessa di un assemblaggio di parole, costumi, musica, oggetti e coreografie. Il palcoscenico diventa luogo privilegiato per questo esperimento, permettendo di trasformare le immagini in realtà .
Marcella Vanzo
Rumors
20 min
Interpreti:
Prologue: Alessandro Riceci
Giasone: Alessandro Pulsoni
Acamante: Tony Allotta
Creonte: Emiliano Campagnola
Glauce: Camilla Caré
Humbert Humbert: Michele Bevilacqua
Merope: Luca Franco
Children: Tiziana Tomasulo e Valeria Tomasulo
Handmaid: Laura Pizzirani
Medea: Laura Verga
Rumors è un progetto che decostruisce la rappresentazione, riducendola ai suoi minimi termini: trama, voce, scena e corpo. L’insieme degli elementi ricollocati nello spazio torna a comporre una rappresentazione. La trama del mito greco di Medea diviene la scusa per alimentare i pettegolezzi, voci di corridoio, ricordi e intrighi in luoghi diversi ogni volta, prestati alla performance così come lo sono i corpi dei figuranti in scena. I testi per le nove voci fuori campo sono stati scritti da Marcella Vanzo.
Linda Fregni Nagler
Things that Death can not Destroy, (part 6)
25 min
Oggi, in un’epoca in cui tutto viene documentato e catalogato, il linguaggio della fotografia sembra essere dato per scontato, tutti vi hanno accesso. Ma così come quando il mezzo era nuovo e non ancora decodificato, questa performance porta lo spettatore a un nuova sensazione di meraviglia e stupore per il mondo in cui viviamo, come se lo guardassimo attraverso una lente. Uno spettacolo insieme magico e intimo dove vecchie immagine riportate in vita da due lanterne magiche – strumento tanto anacronista quanto affascinante - mettono in moto un racconto composto di associazioni storiche e visive, rimandi, significati inediti, toccando la sfera cognitiva e quella più inconscia dello spettatore.
Biografie:
Karina Bisch è nata nel 1974 a Parigi, dove vive e lavora. Dopo aver studiato alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam, l’artista sviluppa un particolare vocabolario artistico dai richiami geometrici, in cui è presente una particolare sensibilità al modernismo. L’artista guarda con attenzione all’estetica delle prime avanguardie che poi deforma e adatta secondo i propri obiettivi. Con le sue opere e le performance dal sapore teatrale, Karina Bisch, sempre irriverente e pragmatica, sembra voler interpretare il Novecento e giocare così sulla presunta universalità dei canoni artistici.
Mostre personali (selezionate): La Moderne, Hilary Crisp Gallery, Londra (2013); Painting for living, La Boutique, Paris (2012); Cache-Cache, Nosbaum&Reding Gallery, Lussemburgo (2011); Mathematicus Groteske, FRAC Aquitaine, Bordeaux.
Mostre collettive (selezionate): De Purisme et de Fauves, Shanaynay, Parigi (2013); La Demeure Joyeuse II, Francesca Pia Gallery, Zurigo (2012); Historia Mysteria, Renwick Gallery, New York (2011); Ca c’est Paris!, David Roberts Art Foundation, Londra (2011); Tableaux, Le Magasin, Grenoble (2011); Tout ce que vous avez toujours voulu savoir sur le blanc, FRAC Aquitaine, Bordeaux (2011) Aires de jeux, L’Onde, Velizy (2010); Almeria, Chantal Crousel, Parigi (2010); Seconde Main, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi (2010); L’image cabrée, 11 prix Ricard, Fondation Ricard, Parigi (2009).
Marcella Vanzo è nata nel 1973 a Milano, dove vive e lavora. Dopo la laurea in antropologia a Londra, studia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Tramite diversi linguaggi quali il video, la performance, la fotografia e l’installazione indaga le differenti condizioni dell’essere umano: da quella sociale a quella mitica, da quella emotiva a quella politica. Nel suo lavoro realtà e finzione si fondono in una trama fitta che mette in discussione la rappresentazione della realtà stessa.
Mostre personali (selezione): Rumors, Teatro Studio di Scandicci, Firenze (2010); Performat, Lucie Fontaine, Milano (2008); Summertime, Galleria Continua, San Gimignano (2007) An impossible tour, Italian Accademy at Columbia University, New York (2006).
Mostre collettive (selezione): Estate, Marianne Boesky Gallery, New York (2012); Gli Artisti della collezione Acacia, Palazzo Reale, Milano (2012); PRAGUE BIENNALE 5- Domesticity, Praga (2011); PERFORMA09, New York (2009).
Linda Fregni Nagler è nata nel 1976 a Stoccolma, vive e lavora a Milano. Nel 2000 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera e nel 2004 partecipa al Corso di Arti Visive della Fondazione Ratti con Jimmy Durham. Nel 2007 ha ricevuto il New York Prize offerto da Italian Foreign Office e Columbia University di New York. Nel 2008 ha vinto la residenza presso la Dena Foundation di Parigi.
L’artista utilizza la fotografia con un intento critico e riflessivo, indagando la tradizione, le convenzioni iconografiche e lo statuto stesso dell’immagine fotografica.
Mostre personali (selezionate): Shashin no Shashin, Galleria Monica De Cardenas, Milano (2011); Un Giro di Campo, Galleria Franco Soffiantino, Torino (2009); Playgrounds, Columbia University, New York (2007); Taken Over, Fondazione Adriano Olivetti, Roma (2006).
Mostre collettive (selezionate): Il Palazzo Enciclopedico, 55.Esposizione Internazionale d’arte, La Biennale di Venezia (2013), LE SILENCE–Une fiction, Nouveau MusĂ©e National de Monaco –Villa Paloma (2012); Vedere un Oggetto, Vedere la Luce, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene D’Alba (2011); Persona in meno, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene D’Alba e Palazzo Ducale, Genova (2010); Beyond the Dust, Artists' DocumentsToday, De Kabinetten van De Vleeshal, Middelburg; La Fabbrica del Vapore, Milano; Fondation d’entreprise Ricard, Parigi (2010); SI - Sindrome Italiana, la jeune crĂ©ation artistique italienne, MAGASIN-Centre National d'Art Contemporain de Grenoble, Grenoble (2010).